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tesina
IL NATURALISMO
caratterizzo' la cultura e il senso comune dell'europa nella seconda meta' dell'Ottocento, negando la concezione romantica dell'opera d'arte come creazione autonoma della dimenzione individuale dell'autore, ora intesa come un mezzo autonomo per aggiungere nuovi elementi alla conoscenza scientifica della realta'.Tale concezione dara' avvio in francia al naturalismo, con Emile Zola diffondendosi poi in tutta Europa, ma soprattutto in Italia, dove nascera' il Verismo.Come iniziatore del movimento verista si designa Luigi Capuana, ma come massimo precursone Giovanni Verga. Egli nacque a Catania, precisamente a Vizzini. Compi' gli studi guidato da un uomo di idee liberali che influenzo' la prima produzione narrativa del giovane allievo. Verga milito' per qualche mese nelle file della Guardia Nazionale, poi si dedico' al giornalismo politico. Successivamente scrisse il suo terzo romanzo "sulle lagune" pubblicato a puntate sul giornale fiorentino la Nuova Europa da cui comincia a dedicarsi completamente alla letteratura. Trasferitosi a Firenze, dove conobbe Luigi Capuana, qui intraprese una vita mondana e conobbe le idee contemporanee francesi che gli offrirono lo spunto per nuovi romanzi di tipo erotico-sentimentale:"Storia di una capinera". Qquesto romanzo gli porto' molta notorieta' e cosi decise di trasferirsi a Milano, patria della grande editoria nazionale. Qui fu subito ammesso al prestigioso salotto della contessa Maffei e inizio' a frequentare gli "scapigliati", che con le loro polemiche verso la societa' borghese portarono Verga a guardare con occhi nuovi la realta' milanese. Abbandona cosi l'ambiente mondano delle prime opere(fase preverista) e si dedica alla storia di una misera contadina siciliana(fase verista). Si defini' dunque la nuova tendenza e comincio' il ciclo creativo del Verismo verghiano: Malavoglia, le Novelle rusticane e Mastro-Don Gesualdo. Lo scrittore s'indirizzo' anche verso il teatro e fece rappresentare a milano una produzione teatrale della novella "Cavalleria Rusticana" con l'interpretazione dell'attrice Eleonora Duse(vedi D'Annunzio). Verga tento' altre produzioni teatrali che non ebbero successo e lo portarono a lasciare Milano per fare ritorno a Catania. Qui visse in un totale silenzio creativo che porto' lo scrittore ad assumere atteggiamenti reazionari. Approvo' la dura repressione delle dimostrazioni operaie compiute dal generale Beccaris a Milano. Mori' a Catania nel 1922. Verga individua nella nuova poetica la possibilita' di superamento della crisi di ruolo che investiva l'intellettuale moderno: assistiamo infatti alla presa di coscienza, da parte dell'intellettuali italiani, dei problemi dell'Italia postunitaria maggiormente presenti nel sud. Nell'ambito letterario la penetrazione delle idee positiviste diffonde la tendenza ad abbandonare il romanzo storico-sentimentale(Romanticismo), per accostarsi a tematiche pił contemporanee della realta' sociale italiana. Si diffonde un nuovo tipo di romanzo: il "romanzo sperimentale" alla cui base troviamo la tecnica dell'impersonalita', che consiste nel descrivere la realta' con distacco, basandosi su dati reali, senza alcun intervento diretto(cade dunque il vero-simile e la concezione provvidenziale di Manzoni). Inoltre in Verga ritroviamo la tecnica del discorso indiretto libero, utilizzato gia dal naturalista francese Flaubert, che consiste nel riferire il proprio pensiero attraverso i personaggi descritti(malpelo ha i capelli rossi, perche' e' un ragazzo cattivo..) Di conseguenza cambia il ruolo del poeta, definito come "poeta veggente", la quale partecipazione si trasforma in una fredda e distaccata osservazione dei meccanicismi sociali. Il poeta, come uno scienziato, deve limitarsi ad interpretare la realta'attraverso la decifrazione dei simboli. Dunque il rapporto autore-lettore si fa meno diretto e il pubblico appare al letterato come una "massa"; da qui la concezione del "pubblico di massa", che impone il proprio gusto e di cui non fanno piu' parte gli aristocratici, ma la borghesia e il proletariato(Questo e' infatti un periodo in cui l'Europa, dopo la guerra di Crimea e quella Franco-prussiana sta attraversando un periodo di pace che favorisce la borghesia nell'espansione coloniale in Africa e in Asia e nella contemporanea evoluzione del capitalismo industriale in un fenomeno economico internazionale).Diventa cosi spontaneo occuparsi prima dei ceti piu' bassi, come ad esempio Verga che si occupa della societa' siciliana dove convergono il rifiuto delle novita', la sfiducia nell'agire umano. Cio' evidenzia un distacco dall'ottimismo positivistico. Infatti, al contrario di Zola che credeva nella funzione positiva della letteratura, Verga matura una concezione negativa del progresso e si pone come obbiettivo quello di analizzare e svelare i nessi tra l'uomo e cio' che lo circonda. Questa concezione trova il suo corso ne "I Malavoglia": e' il primo dei romanzi del ciclo dei Vinti e narra la storia di un'evitabile sconfitta, quella del tentativo di elevarsi da una condizione di poverta'. Si tratta della cosi' detta lotta per il progresso vista allo stato piu' basso; infatti cio' che interessa al poeta e' mettere in luce la meschinita' e l'ossessione umana di accumulare ricchezze e non descriverne il progresso. Dunque i vinti sono coloro che sono vinti dalle forze sociali del progresso, e sono rappresentati dalla classe sociale del proletariato. La famiglia de I Malavoglia e' infatti una famiglia di pescatori di Aci Trezza abbastanza benestante in quanto proprietaria di una casa e di una barca. Le disgrazie iniziano in seguito alla morte di Bastianazzo, il padre. Cio' costringe il capofamiglia, padron 'Ntoni, che aveva acquistato a credito un carico di lupini, a vendere la "casa del nespolo". La perdita della casa diviene simbolo dell'unita' della famiglia e dei valori da essa rappresentata, poiche' da questo momento in poi tutta la loro fatica sara' incentrata nel riaquisto di essa. Alla fine si arrivera' comunque ad un riscatto economico(casa) e morale. |
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